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Venerdì, 10 Aprile 2020 19:48

Un messaggio dalla Natura agli umani

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La Natura mi ha inviato un messaggio che voglio condividere con voi. Non sono un privilegiato, sono un naturalista e tutti i naturalisti possono conversare con il loro nume tutelare, così come i religiosi dialogano con il loro Dio.

C’è, addirittura, un prete dello Zimbabwe, Paul Sanyagore autonominato “Pastor Talent”, che sostiene di essere in linea con l’Altissimo: non solo Dio sarebbe dotato di un cellulare, ma avrebbe lasciato il suo numero a pochi eletti, che lo possono chiamare in qualsiasi momento!
In realtà non c’è molta differenza tra me e i credenti, ricordate il motto del grande Baruch Spinoza Deus sive Natura (Dio ossia la Natura)? Ecco il testo integrale della missiva.– Cari umani che tronfiamente vi siete appellati Homo sapiens (sarebbe più adeguato Homo insipiens) sono la Natura che tutto comprende immanentemente, viventi e non, governo la nostra amata Terra per il bene di tutti. Amo anche voi, piccoli esseri umani, anche se sospetto che voi, ultimamente, non corrispondiate al mio sentimento; anzi ho la certezza che vi riteniate superiori a me e stiate cercando di distruggermi.
Vi avviso: la mia distruzione comporterebbe inevitabilmente la vostra! E dire che ho provato spesso ad avvisarvi durante la vostra breve e spesso dannosa esistenza. So che avete memoria corta perciò vi rammento alcuni degli ammonimenti virali che vi ho inviato durante l’ultimo secolo: influenza spagnola (1918-20) 50-100 milioni di decessi stimati, influenza asiatica (1957-60) circa 2 milioni di morti, influenza Hong Kong (1968-69) circa un milione di esiti fatali. Cito solo le pandemie dell’ultimo secolo, ma pensate a quante altre virosi non pandemiche vi hanno infettato (AIDS, SARS, Ebola…).
In realtà non ve lo ho direttamente inviate, siete stati voi a cercarle; queste virosi sono comunemente presenti negli animali, diventano letali quando fanno il salto di specie infettando altri esseri, in questo caso voi, sprovvisti delle adeguate difese immunitarie. Siete stati voi a devastare gli ambienti naturali, a costringere animali selvatici a convivere con la vostra società, a costruire enormi conurbazioni che sottraggono risorse e spazio alle altre specie, ad inquinare dissennatamente aria acqua e suolo, ad implementare una parossistica mobilità. Obbietterete che anche i fenomeni naturali (terremoti, esondazioni, frane, uragani, eruzioni…) uccidono. Certo uccidono coloro che improvvidamente pensano di poter vivere sulle falde di un vulcano o sulle sponde di un fiume.
Ricordate, inoltre che alcuni fenomeni “naturali” sono stati da voi provocati immettendo gas serra nell’atmosfera o redigendo piani regolatori insensati.
Oltre a ciò, vi rammento che non sono un Dio (con la D maiuscola) trascendente, ma sono la Natura immanente, cioè tutto ciò in cui siete immersi, anche se pensate di esserne al di sopra, quindi sono anche vulcano, fiume, placca tettonica, virus e tutto ciò che esiste sul pianeta. I fenomeni naturali sono parte di me. Siete voi a dovervici adeguare.
A proposito dei virus: sono molto più antichi di voi e, come tali, hanno diritto di progenitura, gli umani sono apparsi sulla mia scena evolutiva qualche miliardo di anni dopo. Vorrei ricordarvi, se non vi offendete, che le guerre le avete inventate voi e hanno provocato e cagionano molte più vittime delle malattie. Vogliamo parlare anche degli incidenti stradali, aerei, ferroviari, marittimi? Il progresso, direte voi, comporta anche eventi sgradevoli, ma non si può arrestare la crescita! Ne siete sicuri?
Voglio concludere con un auspicio. Vi auguro che questo ferale accadimento vi permetta di ripensare sviluppo e crescita in un’ottica meno predatoria, cioè meno capitalistica (o se preferite meno neoliberista, come eufemisticamente la definite). Ovvero uno sviluppo senza crescita economica, ma con un incremento del rispetto verso i vostri simili e soprattutto verso la complessità del mio operato. Non ci credo molto, ma voglio essere ottimista e recare una nota di speranza (spes ultima dea, dicevano i latini). Vi ammonisco: in caso contrario attendetevi di peggio! Vi saluto cordialmente, cari piccoli esseri, sperando di potervi ancora annoverare tra le mie creature in futuro.
Relata refero, ovvero: ambasciator non porta pena

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