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Venerdì, 31 Marzo 2023 12:12

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“Tanto tuonò che piovve”, recita un vecchio proverbio che si fa risalire addirittura a Socrate e che sta a significare che un evento avverso spesso non avviene casualmente, ma perché non si sono voluti ascoltare i segnali premonitori che in qualche modo lo preannunciavano.
Sta accadendo qualcosa del genere a livello globale con i disastri epocali causati da un cambiamento climatico che in molti annunciano da decenni su basi scientifiche, ma che la politica che conta e i potenti che la manovrano hanno sempre derubricato a ossessioni di ambientalisti frustrati. Per quel che riguarda il nostro orticello ora che anche in Piemonte, terra da sempre ricca di acqua e neve tocchiamo con mano una siccità estrema con i fiumi ridotti a rigagnoli e i laghi abbassatisi di parecchie decine di centimetri, ecco che tutti i negazionisti del surriscaldamento del Pianeta si stracciano le vesti parlando di un’emergenza idrica che non sono certo in grado di risolvere, essendo la loro incapacità ad anticipare e prevenire il problema una delle cause principali, se non con interventi emergenziali incapaci di guardare al futuro.
È utile ricordare che per ben due volte la maggioranza, nel 2019 e nel 2020, ha bocciato due mozioni, una delle quali promossa dall’associazione Fridays for Future, con la motivazione, assolutamente antiscientifica, che il surriscaldamento del Pianeta non derivi da cause antropiche. Va anche detto che questi voti contrari hanno trovato l’appoggio anche del Sindaco che ha sempre tenuto, in questi cinque anni, i piedi in due scarpe dichiarandosi ambientalista con gli ambientalisti e negazionista con i più retrivi negazionisti, ma alla fine votando sempre a favore di questi ultimi. Viste queste premesse di fondo è chiaro che non ci si sarebbe potuto aspettare molto di più dalla Giunta e dalla maggioranza che l’ha sostenuta in questi cinque anni. Rimanendo infatti in tema ambientale inteso in senso ampio e quindi: inquinamento, salute dei cittadini, salvaguardia del verde, promozione delle attività sportive, incentivazione dell’agricoltura locale, biologica e a km zero, gestione innovativa dei rifiuti, ecc., oltre non aver proposto uno straccio di politica pubblica sostenibile non sono nemmeno stati in grado di mettere in atto, nonostante votazioni all’unanimità quanto proposto da noi e dai colleghi di minoranza con decine di mozioni propositive e non solo critiche. Ne ricordiamo alcune, ma ce ne sono molte di più:
15 ottobre 2018 – Salvaguardiamo la salute dei cittadini
21 marzo 2019 – Istituzione di una Commissione speciale per l’Ospedale (istituita e praticamente mai convocata)
26 giugno 2019 – Emergenza viabilità: autostrada A5 e non solo
08 luglio 2020 – Tagli inaccettabili da parte di GTT
03 marzo 2021 – Eliminazione barriere architettoniche: dalle parole ai fatti
30 giugno 2021 – Il mercato cittadino è fermo al palo
31 gennaio 2022 – Incontro tra i sindaci della conurbazione d’Ivrea (per trasporto pubblico)
28 febbraio 2022 – Inquinamento e salute dei cittadini. Serve agire con tempestività
31 marzo 2022 – Rotonda di piazza Balla: questione irrisolta (dopo cinque anni siamo allo stesso punto di prima)
20 luglio 2022 – Chiusura del portierato sociale a Bellavista
Come detto in precedenza queste sono solamente alcune delle mozioni da noi presentate e votate, approvate quasi tutte all’unanimità, ma mai, o solo marginalmente, attuate.
Il paradosso di questa consiliatura arrivata a fine corsa è che all’inefficienza e all’incapacità di gestire al meglio la macchina pubblica, dall’esecutivo si sono prodigati in ordine sparso, spalleggiati da una maggioranza consiliare silente e impalpabile, a inondare le redazioni dei mass media di comunicati stampa, redatti dal solerte quanto strapagato capo di gabinetto, che magnificano attività e opere spesso non ultimate, alcune non iniziate e alcune nemmeno progettate.
L’ultima iniziativa in ordine di tempo è la presentazione in pompa magna dei progetti messi in piedi col PNRR che, al di là dei paroloni, se si gratta un po’ sotto la vernice e si redige un resoconto serio e documentato, appare con tutta evidenza che la prossima amministrazione avrà mani e piedi legati dal punto di vista degli investimenti dovendo sobbarcarsi l’enorme mole di lavoro non fatto, ma necessaria a portare a compimento i progetti ipotizzati, alcuni dei quali non prioritari e ancora in alto mare dal punto di vista dell’iter procedurale. A rafforzare questa evidenza basta guardare al caos e alla disorganizzazione che aleggiano sull’ufficio tecnico e al depauperamento dei nostri uffici con la cessione della gestione degli appalti alla Provincia di Biella.
Se a tutto questo si aggiunge il disastroso cantiere per l’inutile innalzamento della galleria ferroviaria che rischia di bloccare la città per mesi, se non per anni, modificando pure il profilo storico del Lungo Dora, ci aspettano tempi nei quali chi amministrerà la città, dovrà avere nervi saldi, competenza e capacità progettuale in grado di compensare al poco o malfatto lasciato in eredità alla città dopo cinque anni di amministrazione.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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