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Venerdì, 25 Settembre 2020 13:41

L'incoerenza della politica

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Viviamo in un mondo complesso dove sembrano esserci sempre meno punti di riferimento, porti sicuri nei quali approdare in caso di necessità. La metafora del porto sicuro risulta particolarmente calzante oggigiorno vista la situazione irrisolta dei flussi migratori dai paesi poveri, spesso in guerra o dove comunque non vengono garantite alle popolazioni  residenti condizioni di vita accettabili, cure sanitarie adeguate, equità, giustizia sociale, salvaguardia dei più deboli a partire dai bambini e dagli anziani.

 

Il dibattito politico su questo tema è stato affrontato negli ultimi decenni quasi sempre in maniera superficiale e opportunistica dai governanti di turno sia di centrosinistra che di centrodestra, democratici o conservatori, e ogni provvedimento adottato si è quasi sempre rivelato essere una misura estemporanea finalizzata a parlare alla pancia più che all’anima o alla mente delle persone. Con l’avanzata delle destre populiste e sovraniste sempre più spesso si è sentito parlare di muri, filo spinato, espulsioni, tutte iniziative sporadiche e disumane non certo adeguate alla risoluzione complessiva del problema. Trasformare problemi in opportunità dovrebbe essere il mantra della politica, mentre oggi assistiamo impotenti a lotte ideologiche esclusivamente finalizzate a colpire l’avversario per screditarlo senza proporre uno straccio di alternativa concreta. Il nuovo governo giallo-rosso che aveva tra le principali proposte la “rivisitazione dei decreti sicurezza” finora non ha mosso un dito lasciando la situazione così com’era in precedenza nonostante tutte le parole spese dal PD quando Salvini dettava l’agenda del governo giallo-verde.

Rimanendo in campo nazionale prendiamo la questione del referendum confermativo per la riduzione dei parlamentari. Per mera opportunità politica tutte le forze presenti in Parlamento hanno votato, nell’ottobre del 2019 con 553 voti favorevoli su 567, a favore della proposta del Movimento 5 Stelle uscito vincitore dalle ultime elezioni politiche. Entro i tre mesi concessi dalla Legge però, giusto per rimanere in tema di coerenza, 71 senatori (almeno 1/5 degli eletti a Palazzo Madama) hanno depositato una richiesta di referendum confermativo (che si è tenuto domenica scorsa) ritenuto conforme dalla Corte di Cassazione e il cui risultato sarà già noto quando uscirà questo articolo. Al di là del risultato ciò che colpisce è il cambio di orizzonte di alcuni partiti politici che avevano votato la riforma, passata quasi all’unanimità, seguiti da un consistente numero di iscritti di altri partiti alcuni dei quali hanno addirittura formato dei comitati per il no nonostante i loro partiti avessero votato in massa per l’approvazione della proposta grillina. Di fronte a comportamenti di questo tipo le persone sono disorientate e tendono sempre più a non fidarsi di una classe politica sempre più improponibile e inaffidabile.

Eppure la coerenza dovrebbe essere, insieme alla trasparenza e all’onestà, uno dei cardini dell’attività che ogni eletto dovrebbe mettere in campo per rispondere al mandato affidatogli dagli elettori in seguito alle proprie promesse elettorali. Diversamente non si capisce su quali elementi gli elettori dovrebbero basare la loro preferenza.

Se andiamo a vedere cosa accade a livello locale basta andare a sfogliare il programma elettorale della maggioranza per vedere che poco o nulla di quanto promesso è stato realizzato. E non parliamo dei progetti fantasiosi come la costruzione di un Palazzetto dello Sport, ma ci limitiamo a vedere cosa sia stato fatto su alcune problematiche evidenziate da anni dalla nostra forza civica e condivise a piene mani dall’attuale maggioranza in campagna elettorale. Le manutenzioni tanto per fare un esempio; si è detto peste e corna della gestione precedente a traino PD ed oggi, dopo aver silurato, senza tanti preamboli, l’ex vice sindaca alla quale era stata affidata la delega, basta andare in giro per la città per vedere erbacce e arbusti in ogni dove, cubetti divelti nelle strade, buchi sui marciapiedi, problematiche varie negli impianti sportivi tanto da non ottenere l’autorizzazione di quest’ultimi al loro utilizzo per la partecipazione ai campionati federali o all’accesso del pubblico. Vogliamo parlare delle barriere architettoniche più volte da noi segnalate e mai affrontate seriamente o preferiamo parlare dell’amianto ancora copiosamente presente in diversi edifici pubblici e per il quale, dopo nostre continue sollecitazioni, la precedente amministrazione fece redigere un Piano, scomparso dai radar, per affrontare il problema nel suo complesso?

Venerdì si è aperto il Festival dell’Architettura del quale abbiamo parlato in termini positivi in questo stesso spazio editoriale ponendo però l’attenzione alla capacità dell’Amministrazione di fare propri i princìpi e i valori che questo evento fa propri. Avendo partecipato ad alcuni degli appuntamenti in programma sono emersi alcuni elementi a nostro avviso degni di interesse. A più riprese abbiamo sentito parlare di sostenibilità, ambiente, piste ciclabili, stop al consumo di suolo, politiche green, viabilità e riduzione dell’inquinamento e molto altro.

A questo proposito, e ritornando al tema iniziale della coerenza della politica, ciò che noi chiediamo e chiederemo con forza al Sindaco e alla sua maggioranza è di rimanere coerenti ai valori da loro stessi evocati trasformando enunciazioni di principio in politiche pubbliche concrete. Aspettarsi tutto questo da una maggioranza che per ben due volte ha bocciato nostre mozioni sul riconoscimento del cambiamento climatico potrebbe rivelarsi una chimera, ma noi continueremo a muoverci su questa strada. In chiusura segnaliamo un’evidente incongruenza con il continuo richiamo all’ambiente e di conseguenza alla salute dei  cittadini. Abbiamo appreso dai giornali che è stata attivata in città una seconda antenna 5G senza che ci siano ancora certezze sulla non dannosità di questo nuovo tipo di onde elettromagnetiche e senza aver chiesto ai cittadini se siano o meno d’accordo a fare da  cavie durante il periodo di sperimentazione. In casi come questi, senza schierarsi aprioristicamente contro l’innovazione tecnologica, forse sarebbe meglio fermarsi a ragionare, ascoltando la scienza, in ossequio al principio comunitario di precauzione. In fondo ne va della salute di tutti i cittadini, smettiamola di correre dietro interessi economici predatori spesso ottenuti superando subdolamente regole, rischi sanitari e semplice buon senso.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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