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Giovedì, 19 Luglio 2018 15:15

Sarà vera discontinuità?

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Giovedi 12 luglio si è svolto il primo Consiglio Comunale che ha visto l’insediamento della nuova Amministrazione formatasi in seguito al voto del 10 giugno e del successivo ballottaggio del 24. Si è trattato di un passaggio formale fatto più che altro di atti istituzionali come la comunicazione della composizione della giunta e il giuramento del Sindaco.
Il passaggio più significativo dal punto di vista politico è stato certamente l’elezione del Presidente del Consiglio che, su proposta della maggioranza, è diventato il rappresentante di Forza Italia Diego Borla. Nulla da obiettare sull’amico e collega consigliere, ma nell’intervento in aula abbiamo evidenziato la nostra disapprovazione riguardo il processo di individuazione di tale ruolo istituzionale che ricordiamo essere una figura di garanzia, quindi trasversale, che dovrebbe garantire il buon funzionamento del Consiglio Comunale e i diritti stabiliti dalla legge a tutti i consiglieri, indipendentemente dalla loro appartenenza a gruppi di maggioranza o di minoranza. Proprio a questo proposito abbiamo evidenziato che fino a qualche decennio fa, tale importante ruolo, anche a livelli istituzionali più alti come la Camera e il Senato, tanto per fare un paio di esempi, in nome di un certo fair play istituzionale oggi abbandonato, veniva assegnato ad un componente di una forza di minoranza. Da qualche decennio ciò non accade più e si tratta di una di quelle abitudini da “prima Repubblica” che forse sarebbe stato meglio non “rottamare” con troppa superficiale fretta.

Trattandosi di una figura istituzionale di garanzia ciò che ci saremmo aspettati sarebbe stato un processo decisionale maggiormente condiviso con tutte le forze presenti in Consiglio, almeno con il coinvolgimento dei relativi capigruppo. Fra l’altro ciò non avrebbe ridotto le possibilità di scelta verso Diego Borla alla luce della sua esperienza all’interno del parlamentino eporediese condizione essenziale per un ruolo come questo.
Va detto che il Sindaco prendendo la parola ha riconosciuto quanto da noi sostenuto attribuendo la mancanza di un processo decisionale maggiormente partecipativo alla sua scarsa esperienza su questo tipo di dinamiche tipiche della Pubblica Amministrazione.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno questa ammissione potrebbe essere un primo segnale di cambiamento rispetto al passato, ma di certo non sarà sufficiente per garantire quella discontinuità da noi richiesta a gran voce in campagna elettorale come peraltro anche dalla coalizione che ha vinto le elezioni.
Proprio in onore alla discontinuità con il passato nel nostro intervento abbiamo anche auspicato una ritrovata centralità del Consiglio Comunale visto che si tratta dell’organo istituzionale all’interno del quale siedono i rappresentanti votati dai cittadini.
Su questo sarà il Sindaco a dover intervenire, possibilmente in tempi brevi, dettando la linea politico-amministrativa e le modalità gestionali sia dell’assemblea consiliare che dell’esecutivo e dei rapporti tra i due organismi fino a ieri inesistenti.
La buona volontà in tal senso potremo cominciare a vederla nel processo di formazione delle Commissioni Consiliari e nei prossimi passi istituzionali che la nuova amministrazione dovrà intraprendere a partire dall’approvazione degli “equilibri di bilancio” entro la fine del mese di luglio.
Per quello che riguarda il nostro gruppo consiliare, come abbiamo già fatto nel 2013 con l’Amministrazione Della Pepa, non assumeremo posizioni pregiudiziali nei confronti della nuova maggioranza e dell’esecutivo, ma valuteremo passo dopo passo quanto questi proporranno e soprattutto con quali modalità di condivisione, trasparenza e partecipazione allargata. Ci teniamo a rimarcare che più che una forza di opposizione ci sentiamo infatti una componente di minoranza che su determinati temi, se collimanti con il nostro progetto politico, potrà apportare il proprio fattivo contributo nell’interesse della città. Crediamo infatti che su temi quali la biblioteca, la piscina, la variante al Piano Regolatore, il mercato, la Serra, gli enti partecipati, l’eliminazione della barriere architettoniche, gli impianti sportivi, la viabilità, la manutenzione e la messa in sicurezza del patrimonio pubblico e molto altro non ci sia un minuto da perdere e bisognerà cominciare a lavorare fin da subito e più questo sarà fatto in maniera condivisa meglio sarà per la città.
Al primo Consiglio c’è stata una grande affluenza di pubblico e la nostra speranza è che anche nel prossimo futuro ci sarà una partecipazione così numerosa di cittadini che vogliono capire meglio come funziona un’Amministrazione Comunale. Dobbiamo purtroppo rimarcare che molti di loro sono dovuti rimanere in piedi stipati sul pianerottolo di ingresso o nelle stanze attigue alla sala consiliare e questo dello spazio per il pubblico è un problema che abbiamo posto più volte nel precedente mandato senza ottenere però alcuna risposta. Vedremo se questa nuova maggioranza saprà mettere in atto un cambiamento, garantendo un’adeguata partecipazione democratica ai cittadini, anche su questo problema.

 

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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