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Lunedì, 22 Febbraio 2021 15:47

Uniti contro il COVID

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Nell’ultimo Consiglio Comunale del primo febbraio, in videoconferenza, non sono state trattate tutte le mozioni presentate dalla minoranza: per questione di tempo, è stato detto, e in ottemperanza al Regolamento del Consiglio Comunale. Non è la prima volta che ciò accade e il Presidente del Consiglio ha detto in aula che avrebbe convocato a breve un nuovo Consiglio per smaltire l’arretrato anche perché alcune delle mozioni e interpellanze presentate sono/erano di stretta attualità. Ad oggi non è stato ancora fatto nulla, ma circola la data del 4 marzo. Se sarà così, sarà passato più di un mese dal precedente Consiglio per cui per l’ennesima volta vengono sminuite e svilite le istanze della minoranza, comprese quelle più urgenti.

 

Col passare del tempo le interpellanze e mozioni finiscono per perdere la loro forza propositiva e propulsiva nei confronti del Sindaco e della Giunta. Ad esempio mesi fa, il 26 ottobre 2020 per la precisione, è stata presentata e bocciata dalla maggioranza una prima mozione, sottoscritta dall’intera minoranza, sulla questione dei vassoi di plastica non riciclabili e sul peggioramento del menu nelle mense scolastiche. Tale mozione non fu approvata con delle scuse inconsistenti che denotavano l’assenza di idee e di progettualità da parte della Giunta riguardo questo tema che interessa svariati aspetti: dalla questione ambientale (rifiuti non riciclabili) a quello di una sana alimentazione dei ragazzi, tanto per citarne un paio. Già tre mesi fa proponevamo l’utilizzo di piatti lavabili in ceramica, che hanno anche il vantaggio di poter contenere zuppe e minestre e di mantenere i cibi più caldi, o, in subordine, l’utilizzo di piatti e stoviglie compostabili che possono venire smaltiti nell’umido. La mozione, come detto è stata bocciata e nulla, o poco, è stato fatto tanto che è stata predisposta una petizione popolare sulla questione che ha raccolto oltre 5.000 firme. Nonostante questa vera e propria sollevazione popolare nessuno della Giunta pare essersi interessato più di tanto al problema tanto che l’intera minoranza ha predisposto una nuova mozione, depositata alla fine di gennaio, ma non passata nel Consiglio del 1 febbraio, che ora giace in attesa di essere discussa in aula. Va detto che qualche effetto queste mozioni più la petizione popolare alla fine l’hanno avuto tant’è che in una recente Commissione consiliare è stato detto che si stava lavorando sulla questione e che sarebbe partita a breve una fornitura di piatti, bicchieri e stoviglie compostabili. Nella stessa commissione abbiamo chiesto una maggior progettualità da parte degli assessori per far sì che la soluzione delle stoviglie compostabili rimanga comunque una soluzione d’emergenza e temporanea puntando con decisione al lavaggio delle stesse.

Rimane da capire perché le soluzioni proposte dalla minoranza mesi fa sono state prima cassate del tutto e poi prese in considerazione, anche se solo parzialmente, dopo la presentazione di una nuova mozione, mai discussa, e l’arrivo della petizione. Viene facile capire che se la mozione fosse passata a suo tempo queste iniziative si sarebbero potute spiegare ai cittadini come un lavoro di squadra dell’Amministrazione tutta, maggioranza e minoranza, ma per l’ennesima volta l’esecutivo ha preferito procedere da solo senza riconoscere il ruolo propositivo della minoranza.

Un’altra mozione urgente che giace su qualche tavolo a prender polvere porta il titolo: “Uniti contro il covid”, ma nemmeno questo è servito per aprire un dibattito trasversale e non ideologico nell’interesse dei cittadini. Il documento è rimasto nei cassetti della Giunta e lì rimarrà almeno fino al prossimo Consiglio Comunale nonostante contenga delle proposte di estrema attualità sulla gestione della pandemia. Diversi cittadini ad esempio ci hanno contattati per dirci che al fantomatico “numero covid” istituito dall’esecutivo non risponde nessuno ed allora abbiamo semplicemente chiesto se ciò fosse vero e in caso affermativo di rendere più efficiente questo utile servizio, ma non è arrivata nessuna risposta. Se si vogliono risolvere realmente i problemi non serve aspettare un Consiglio Comunale che, fra l‘altro, viene continuamente procrastinato, ma si convoca una Conferenza dei Capigruppo o la Commissione competente e se ne discute. Almeno per ciò che riguarda la salute pubblica  sarebbe ora di mettere da parte partigianerie e arroccamenti vari per lavorare insieme così come dicono di voler fare addirittura a livello nazionale.

La mozione, molto articolata, presenta una fotografia della situazione mettendo in luce alcune criticità che gli enti locali potrebbero risolvere  assumendosene la responsabilità senza scaricare continuamente sugli enti superiori: Regione, Stato, ASL. Nella mozione si citano diverse iniziative che si potrebbero mettere in piedi senza grande dispendio economico lavorando soprattutto sugli aspetti organizzativi interni all’Ente. In una serie di proposte finalizzate ad andare incontro ai cittadini, in questo lungo e difficile periodo di pandemia, la più importante e necessaria è certamente la richiesta di istituire un vero e proprio “ufficio emergenza covid” anche perché ormai si è capito che la situazione non cesserà nel breve termine. Un ufficio dotato di sufficienti risorse economiche e di personale che rimanga in stretto contatto con l’ASL, la Regione, il Consorzio IN.RE.TE. e tutti gli altri enti o associazioni, come ad esempio la Caritas, che hanno voce in capitolo sull’emergenza sanitaria. Un ufficio che lavori soprattutto sulla comunicazione ai cittadini, in particolar modo le fasce più deboli e che non hanno accesso al web o ai giornali. Un ufficio che faccia un po’ di chiarezza sui dati, citando solo fonti ufficiali, che spieghi in parole semplici ai cittadini come funziona la campagna vaccinale, che dica in maniera chiara come e dove si possono fare i tamponi, che consigli su come fare ad ottenere un aiuto psicologico. Un ufficio che possa dare supporto ai genitori e agli studenti per ciò che riguarda la scuola, che possa dare qualche notizia sul mondo del lavoro, sui ristori, sulla possibilità di ottenere dei contributi a fondo perduto.

Oggi molte persone avrebbero bisogno di qualche certezza, di un aiuto concreto e chi più dell’Amministrazione Comunale, in base al poco considerato principio di sussidiarietà, potrebbe dare risposte ai suoi cittadini? Questo chiedeva/chiede la mozione presentata alla fine di gennaio e spostarla in avanti per una rigida applicazione del regolamento vuol dire non aver capito l’importanza e la gravità della situazione o, peggio, non voler affrontare realmente il problema.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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