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Domenica, 17 Ottobre 2021 20:21

Chi decide le sorti della città?

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Una domanda che veniva spesso posta in campagna elettorale all’attuale Sindaco, presentatosi come “civico” e quindi al di fuori delle dinamiche di partito, era quella di come avrebbe potuto tenere a bada gli appetiti di quei partiti “sovranisti” che appoggiavano la sua candidatura.

L’attuale primo cittadino andava dicendo che la sua non era una candidatura pilotata dai partiti e che avrebbe avuto le mani libere durante il suo mandato.

I fatti però, nei tre anni trascorsi dalle elezioni, hanno via via dimostrato il contrario ed ora, avvicinandosi alla fine dell’attuale amministrazione, appare  sempre più evidente chi sia a tirare le fila della politica cittadina.

Alcuni esempi, che non danno adito a dubbi o errate interpretazioni, li abbiamo vissuti nelle ultime settimane. Forse il più eclatante è quello che si sta profilando con le nomine dei nuovi rappresentanti del Carnevale che a Ivrea, si sa, non è una cosa su cui scherzare, anche perché movimenta una quantità di persone e di denaro piuttosto notevoli.

Chi segue questo tipo di vicende ricorderà che la nuova giunta in una sorta di affannoso spoil system, che in Italia non è riconosciuto e men che meno previsto in sede istituzionale, sostituì il precedente presidente della Fondazione del Carnevale con uno “sponsorizzato” dall’allora vice Sindaca nel periodo in cui, evidentemente, aveva ancora qualche peso politico nell’esecutivo. Di come poi questa sia stata sfiduciata e allontanata dalla Giunta senza tanti preamboli tutti i cittadini che seguono la politica locale avranno letto e saputo.

Ora dopo qualche anno di livelli organizzativi quantomeno discutibili e risultati negativi che hanno pure portato il segno meno su una gestione che aveva sempre chiuso in attivo si è arrivati alla necessità di nominare un nuovo presidente. Come sempre è stato pubblicato un bando che, a differenza delle numerose domande che normalmente arrivavano, ha visto la partecipazione di soli tre candidati tra i quali una è quella del presidente uscente.

Non faremo i nomi dei protagonisti, anche se sono ovviamente pubblici e ognuno sa di chi si stia parlando, per far capire meglio di come la politica con la p minuscola, molto minuscola, influenzi decisioni che spetterebbero al Sindaco nel rispetto della sua piena autonomia in funzione dei poteri che il ruolo ricoperto gli attribuisce.

Dei tre candidati uno, abbiamo già detto, è il presidente uscente ormai inviso praticamente a tutti e in particolar modo al gruppo dei rappresentanti delle componenti storiche e degli aranceri che sono poi quelli che fanno sì che il Carnevale esista. Un altro candidato è una persona molto nota in città attiva da tempo nel mondo dello sport eporediese e con un passato “carnevalesco” di tutto rispetto dal tiro delle arance al mondo delle fagiolate e così via. E poi c’è il terzo: una persona di Milano senza legame alcuno

 con il Carnevale eporediese al quale sarebbe curioso fare qualche domanda sui riti, le peculiarità storiche, le abitudini, le criticità, le tradizioni, la passione viscerale, i simboli, i colori delle divise e delle casacche, che animano e sostanziano la manifestazione.

Ora il Sindaco dovrebbe scegliere tra questi tre candidati quello che maggiormente si avvicina ai requisiti richiesti dal bando e dallo Statuto della Fondazione, magari confrontandosi con i Capigruppo consiliari per evitare una presidenza divisiva come quella appena ultimata. Senza voler ovviamente entrare nel merito del profilo personale dei tra candidati, ma basandosi solamente sui curriculum presentati e attenendosi scrupolosamente ai requisiti richiesti la scelta parrebbe piuttosto semplice. Pare invece che il Sindaco sia orientato sulla scelta meno probabile e cioè quella di chi del Carnevale non sa nulla e probabilmente nemmeno cosa lo aspetti in un’esperienza del genere e forse sarebbe meglio che qualcuno lo avvisasse.

Veniamo al succo della questione. Perché questa scelta? Facile capirlo, perché da una parte, come abbiamo detto, il presidente uscente non piace a nessuna della parti politiche che siedono in Consiglio, comprese quelle di maggioranza, e a tutto il mondo delle “componenti”. Dall’altra parte apprendiamo dai giornali, notizia mai smentita nemmeno nella Conferenza dei Capigruppo nella quale ho chiesto personalmente lumi sulla questione, che il candidato più consono, in base ai requisiti e non certo per simpatia o che altro, non piace alla Lega perché … di “sinistra”.

Vedremo se il Sindaco saprà smentire, come auspichiamo, queste considerazioni nominando la persona che maggiormente rispetta i requisiti richiesti mettendo da parte le assurde e capziose motivazioni dei partiti che lo sorreggono, diversamente sarà palese chi è che decide le sorti della città.

In chiusura citiamo un altro aneddoto piuttosto significativo sulla dipendenza dell’attuale esecutivo e del Sindaco stesso da certa politica. Parliamo della bocciatura della nostra mozione sul disastro della sanità con specifico riferimento all’ASL TO 4 che è una delle peggiori, se non la peggiore, del Piemonte. Nonostante la situazione sia sotto gli occhi di tutti, dalla chiusura della pediatria e di alcune sale operatorie al pronto soccorso agli sprechi di denaro pubblico e molto altro, la maggioranza è riuscita a bocciarla. Ne abbiamo parlato la scorsa settimana. La motivazione vera, al di là del tentativo di metterla in caciara, è quella che non si sono potuti schierare a favore di una mozione che stroncava la politica sanitaria di una Regione governata dalla Lega. Una sanità peraltro, quella piemontese, sotto la lente di ingrandimento da anni per la sua inefficienza.

Sui problemi dei cittadini eporediesi, a partire da quelli primari legati alla salute, evidentemente qualcuno riesce a far finta di niente, l’importante è non disturbare il manovratore.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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