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Domenica, 07 Novembre 2021 17:15

Le istituzioni vanno rispettate

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L’abbiamo già scritto più volte e ci tocca, purtroppo, ripeterlo: in questo mandato amministrativo il Consiglio Comunale ha subito un’involuzione che mai ci si sarebbe potuti aspettare. Consiglio Comunale che dovrebbe essere l’organo di massima rappresentanza di tutti i cittadini che tramite il loro voto ne hanno determinato la composizione suddividendolo, in base alla legge, in maggioranza e minoranza. Il funzionamento del Consiglio Comunale è stabilito dall’art. 42 del Testo Unico degli Enti Locali che lo definisce come l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo.

L’indirizzo e il controllo sono due funzioni fondamentali per il dibattito democratico e un amministratore pubblico dovrebbe conoscerle bene creando le condizioni per fare sì che queste si possano esplicitare nella massima trasparenza e chiarezza nei confronti dei consiglieri comunali , ma anche dell’opinione pubblica. L’articolo del TUEL definisce molto chiaramente uno per uno tutti gli atti fondamentali di competenza del Consiglio e specifica che lo stesso “partecipa alla definizione, all'adeguamento e alla verifica periodica dell'attuazione delle linee programmatiche da parte del Sindaco e dei singoli assessori”. Cosa finora mai accaduta sotto le rosse torri.

Sostanzialmente diverse sono le competenze dell’organo di governo e cioè della Giunta Comunale che ai sensi dell’art. 48 comma 2: “compie tutti gli atti […] che non siano riservati dalla Legge al Consiglio […]; collabora con il Sindaco nell'attuazione degli indirizzi generali del Consiglio; riferisce annualmente al Consiglio sulla propria attività e svolge attività propositive e di impulso nei confronti dello stesso”.

Basta una semplice lettura per capire quali siano i compiti, i ruoli e le competenze che spettano a consiglieri ed assessori, ma nonostante siano passati 3 anni e mezzo dall’insediamento della nuova Amministrazione buona parte dei componenti della maggioranza continua ad interpretare a modo suo quanto la Legge stabilisce molto chiaramente.

Il problema sostanziale è che alla luce della scarsa, se non nulla, partecipazione al dibattito dei consiglieri di maggioranza alcuni assessori tentano di sopperire, impropriamente, andando ben oltre quelle che sono le funzioni loro attribuite dalla Legge.

Tornando ai compiti fondamentali di “indirizzo e di controllo” che spettano al Consiglio è facile capire che per poter svolgere appieno il proprio compito i consiglieri dovrebbero venire resi edotti di tutto quanto la Giunta mette in cantiere e per fare questo dovrebbero venire muniti, in tempo utile, di tutti gli atti che dovranno approdare all’esame del Consiglio. Capita invece che le notizie le si debbano apprendere dai giornali e che in occasione della Conferenza dei Capigruppo o delle Commissioni consiliari, neppure chiedendola con largo anticipo, la documentazione non venga consegnata oppure messa a disposizione all’ultimo minuto. Spesso, troppo spesso, quando si parla di bilanci o di variazioni di bilancio è capitato che la documentazione arrivi addirittura a Capigruppo iniziata da un bel po’ di tempo.

Per ciò che attiene invece all’indirizzo è chiaro che per poter agire propositivamente, nell’interesse della città e dei cittadini, sarebbe necessaria un minimo di partecipazione trasversale imperniata su una condivisione di intenti, visioni, politiche pubbliche, idee, programmi, intenzioni e invece tutto ciò che viene discusso in Consiglio Comunale arriva già pre-confezionato e senza possibilità di modifica svilendo uno dei compiti più importanti dell’organo eletto dai cittadini che in tal modo non vengono rappresentati.

C’è talmente tanta confusione che abbiamo dovuto far notare più volte al Presidente del Consiglio che si sta uscendo dall’alveo istituzionale con assessori che invece di rispondere puntualmente agli interpelli dei consiglieri fanno propaganda politica esulando dalle domande poste. Nell’ultimo Consiglio si è pure dovuto assistere ad una sguaiata accusa da parte della vice-Sindaca al Presidente del Consiglio reo, a suo dire, di non saper tenere a bada la minoranza. Il problema è che se la minoranza se ne sta in silenzio tutto va bene, quando invece osa confutare o criticare, assolvendo al proprio compito istituzionale e motivando le proprie posizioni, provvedimenti della Giunta, in primis i bilanci, scatta la replica della controreplica con ridondante manfrina finale su quanto questa maggioranza ha fatto per la città, argomento per nulla pertinente con il dibattito in corso.

A questo proposito negli ultimi consigli comunali e nelle dichiarazioni pubbliche che ne sono seguite abbiamo dovuto ascoltare e/o leggere delle dichiarazioni da parte di assessori che ci hanno lasciati esterrefatti. Siamo arrivati addirittura al dileggio del Consiglio Comunale e sarebbe ora che il Sindaco e il Presidente del Consiglio, quest’ultimo pesantemente attaccato da una componente della sua stessa maggioranza, prendessero posizione e fermassero questa deriva istituzionale che la città non merita e che non promette nulla di buono.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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