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Lunedì, 02 Agosto 2021 20:42

Il fondo del barile

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Abbiamo più volte scritto in questo spazio di come il Consiglio Comunale eporediese abbia subìto, negli ultimi tre anni, una caduta di livello non indifferente e non solo nei contenuti, ma anche nella forma che, trattandosi di un organismo istituzionale, dovrebbe avere un suo peso.

 

Invece di svolgersi un dibattito tra consiglieri sulle proposte di delibera presentate, come prevede la norma, continuiamo ad assistere, nonostante le ripetute segnalazioni al Presidente del Consiglio, ad un batti e ribatti tra i consiglieri di minoranza e gli assessori che, lo ripeteremo fino allo sfinimento, non sono consiglieri comunali. Sui banchi della maggioranza solitamente non si muove foglia e quando accade lo si fa per ripetere il solito mantra che la minoranza, definita anche, non per nulla, opposizione, ce l’ha sempre con le forze di governo della città. A parte il fatto, non proprio irrilevante, che il Consiglio Comunale, ai sensi dell’articolo 42 del Testo Unico sugli Enti Locali, è: “l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo” ci dovrebbero spiegare i colleghi di maggioranza come, secondo loro, si potrebbe esplicitare la funzione democratica dell’assise, votata dai cittadini, se tutti rimanessero in silenzio senza evidenziare pregi e difetti degli atti portati in approvazione. Una sola alzata di mano già decisa in precedenza e senza proferire parola come accade ora è forse un po’ poco. Quando il TUEL parla di Consiglio Comunale si riferisce ovviamente al Consiglio Comunale nella sua interezza e non alla maggioranza o alla minoranza perché si tratta appunto di quell’assemblea che dovrebbe valutare l’operato della Giunta, che è invece l’organo esecutivo non eletto dai cittadini, ma nominato dal Sindaco.

Pensavamo con il penultimo Consiglio Comunale di aver toccato il fondo, alla luce di quanto scritto sopra, ma abbiamo dovuto ricrederci. Nell’ultima seduta di fine luglio prima della pausa estiva si è aggiunta la variabile della bugia, soprattutto da parte di un assessore, con lo sgraziato tentativo di far finta che nulla fosse successo o di addossare ad altri le proprie responsabilità e fallimenti.

Di fatti singolari ce n’è una serie da raccontare, ma cominciamo dal piatto forte della serata: il fallimento della Variante del PRG il cui inizio risale addirittura al 2017. Della Variante, a seguito di un apposito bando pubblico, fu incaricato l’architetto Stefano Boeri conosciuto in tutto il mondo per le sue visioni innovative in campo edilizio e urbanistico. Dopo 4 anni di lavoro e di una prima parte, organizzata dalla precedente Assessora, che ha visto la partecipazione di cittadini, associazioni, portatori di interessi vari, l’attuale Giunta non ha avuto la capacità di attivare un dialogo fattivo con Boeri e il suo staff e, senza discuterne con i consiglieri e con le commissioni, ha deciso di interrompere la collaborazione col summenzionato studio stabilendo in 78.000 euro, di soldi dei cittadini, il compenso spettante per  il lavoro fin qui svolto.

Ci troviamo oggi in eredità un centinaio di pagine di “osservazioni” della Regione, alcune piuttosto pesanti e non facilmente superabili, a seguito delle Conferenze di Co-pianificazione svoltesi nel secondo semestre del 2020. È passato quindi un bel po’ di tempo durante il quale non si è fatto sostanzialmente nulla fino ad arrivare addirittura alla rottura con lo staff di urbanisti. Non potendo accettare una simile gestione per nulla trasparente la minoranza compatta ha presentato un’Interpellanza generale consiliare con la quale sono state poste una serie di domande all’Assessore competente. Tale tipo di interpellanza, a differenza di quelle ordinarie, contempla un dibattito da parte dei consiglieri comunali che si dovrebbe sviluppare a seguito delle risposte fornite dall’Assessore interpellato. Fin dalla lettura del documento da parte del Presidente del Consiglio, come da prassi, si è capito che qualcosa non andava nel verso giusto perché invece di passare la parola all’Assessore il Presidente apriva il dibattito senza che fossero state ancora formulate delle risposte. Dopo un attimo di stupore si è poi capito il perché. In spregio al proprio ruolo istituzionale, infatti, alcune consigliere di maggioranza si sono prestate ad un inaudito teatrino leggendo dei foglietti chiaramente scritti dall’Assessore interpellato che, guarda il caso, tendevano a giustificarne l’operato. Dopo la terza lettura l’Assessore, complici forse i mugugni provenienti dai banchi della minoranza, ha finalmente cominciato a rispondere senza riuscire a trovare, come prevedibile, la benché minima motivazione di un fallimento annunciato. Dicevamo che in questo Consiglio si è aggiunta una variante finora poco utilizzata: la bugia, nel malcelato tentativo di screditare l’avversario politico. Alla nostra richiesta del perché i problemi della Variante, nonostante le reiterate richieste, non fossero mai stati portati all’attenzione della Commissione Assetto del Territorio (presieduta dal sottoscritto) l’Assessore è riuscito a dire: perché non è stata convocata, cercando maldestramente di addossare ad altri la sua fallimentare gestione del processo. Ci sono numerosi atti e fatti che dimostrano il contrario: bozze di ordini del giorno, telefonate, messaggi su wa, e-mail, richieste in sedi istituzionali di portare in Commissione la Variante alle quali sono state date le risposte più svariate per far sì che la stessa non potesse, di fatto, venire convocata. Le più gettonate, oltre ai ripetuti rinvii a dopo le Conferenze di Copianificazione (ultimate a novembre 2020), sono state l’assenza di novità per cui era inutile convocarla oppure il fatto che ci fossero dei problemi, mai spiegati ai consiglieri, con gli urbanisti, ma che erano in via di soluzione.

Personalmente non ho problemi a dire che più volte ho preso le difese dell’Assessore nei confronti di attacchi che reputavo un po’ troppo strumentali e sono sempre stato estremamente onesto e trasparente con lui nel mio ruolo, super partes, di Presidente di Commissione. Aggiungo che fino ad un certo punto del mandato è successa la stessa cosa anche a parti invertite. Purtroppo con altrettanta sincerità devo dire che negli ultimi tempi troppe volte l’Assessore, per difendere il suo discutibile operato non solo riguardo il PRG, ma anche per la disastrosa situazione delle manutenzioni e per lo stallo più totale nei lavori pubblici promessi, ha cominciato a dare vita ad una fantasiosa narrazione finalizzata a screditare il sottoscritto e i consiglieri di minoranza più in generale e questo di certo non gli rende onore.

Altre chicche dell’ultimo Consiglio le scriveremo nel prossimo numero prima della pausa estiva.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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